Le chiese sembrano queste solo che, invece di mangiarle, ci si puó entrare dentro passando per grossi portoni di legno. Dentro di lei, per esempio, abbiamo trovato una cornice dipinta a mano, con un pennellino a spatole sottilissime. Autore, anonimo. Questi disegni raccontano una storia che sta negli occhi di chi voglia leggerla. Las iglesias parecen estas pero en lugar de comerlas, se puede entrar en ellas pasando por espesas puertas de madera. Dentro de la iglesia encontramos dibujos pintados a mano gracias a un pincel con espátulas finísimas. Autor, anónimo. Estos dibujos cuentan una historia que está en los ojos de quien quiera leerla.
A quest'ora in spiaggia, se si è molto fortunati, è possibile vedere supereroine con mantelli e costumi dai colori sgargianti che si rilassano prima del proprio turno di lavoro notturno. A esa hora en la playa, teniendo suerte, es posible ver superheroínas con trajes colorados que se relajan antes del turno de trabajo nocturno. E se si è ancora piú fortunati, la sera, si puó anche vedere una supereroina al lavoro. Y si se tiene mas suerte aun, se puede ver una superheroina trabajando. *many many thanx to Elena, Eva & Carlo
premessa mettetevi gli auricolari. una musica che a voi piaccia molto. possibilmente lunga. innanzi tutto dovete sapere che ho iniziato a ballare. niente cose del tipo "danza moderna" o "danza contemporanea". ho iniziato a ballare altro. ma questa è un'altra storia. quello che importa è che m'è preso una mattina fredda quest'inverno, mentre aspettavo la metropolitana, di aver voglia di ballare. non so come ho fatto a dimenticare che la danza è stato il mio primo amore ma fa lo stesso, l'importante è che me ne sia ricordata. non è stato un ricordo venuto fuori dalla testa, quel giorno d'inverno, è uscito fuori dalle orecchie, credo. stavo ascoltando una musica che mi piaceva molto e guardavo la gente che era cosí rigida, stretta dentro i loro cappotti, aspettando di andare al lavoro, e a me è venuta solo una gran voglia di ballare. e che ballassero anche loro. sono 18 giorni che ballo quasi ogni giorno e ieri mi sono presa una pausa. non ho ballato io. hanno ballato gli altri. sono stata a vedere lo spettacolo piú lungo della programmazione del grec. è durato per l'esattezza 12 ore. no, non spaventatevi. è stato leggero. e bellissimo. fine premessa h. 11.00 torrent d'en vidalet 43 ci troviamo "lí sopra", in quel posto nella foto: la caldera, il centro di creazione di danza e arti sceniche cha ha organizzato l'evento. c'è un "pica pica" (stuzzichino) dolce per la colazione. a spiegare cosa succederá nelle prossime 12 ore, ci sono loro: le donne de la caldera. nazionalitá ed etá diverse. anche il pubblico è formato da solo donne a parte 3 uomini e 3 bambini. ci consegnano un radio-auricolare a testa. ci sintonizziamo sul canale giusto e partiamo a piedi per la prima tappa di questo itinerario danzante per barcellona. questo spettacolo del grec s'intitola: "cal.ligrames en moviment". ci spiegano che siamo noi il "calligramma in movimento": siamo parole e suoni che si muovono nello spazio cittadino, seguendo in una fila quasi indiana un ombrello giallo che ci conduce alla prima delle due compagnie di danza che visiteremo oggi: tragantdansa & area espai de dansa i creació. h. 12.15 carrer reig i bonet 23 baixos tragantdansa è stato fondato da olga tragant, una ballerina che non ha niente a che vedere con quelle lunghe e strette a cui siamo abituati noi. perchè olga è come il suo nome: morbida e accogliente. lo spazio di tragantdansa è un loft parchettato con finestroni per far entrare la luce. ci togliamo le scarpe, ci sediamo e olga ci presenta il suo nuovo lavoro di danza contemporanea che ruota attorno al concetto del corpo come paesaggio in mutazione. prima di arrivare alla conclusione che non è il corpo a doversi integrare in un paesaggio ma è il paesaggio che abita il corpo, ha danzato tra le rocce, in mezzo al prato, dentro ad un bosco per fondersi con gli elementi naturali come fossero prolungamenti propri. h. 13.15 alegre de dalt, 55 bis qualche passo piú su, vicino al teatro beckett, c'è un'altra donna che ci aspetta per aprirci il suo spazio: area espai de dansa i creació. ci dá un filo di lana rosso da seguire per raggiungere il luogo in cui siamo accolti con una mela verde. fresca e succosa. fa caldo. una per ciascuno. ad aspettarci ci sará il corpo volante francisco córdova azuela, messicano. presenziamo ad un ballo contemporaneo con tratti di acrobazia, incastonati nei movimenti come fossero gioielli. prima di uscire possiamo esplorare tutto lo spazio di area. usciamo e continuiamo a seguire il nostro segnale giallo. questa volta ci invita a salire su una corriera. aria condizionata. sedili morbidi e vista della cittá da un'altezza insolita. le ragazze de la caldera prendono i microfoni e recitano dei brani interpretati da un ballerino-mimo tutto sale e pepe, xevi dorca. h. 15.00 verdaguer i callis 12 siamo nel cuore di barcellona, di fianco al palau de la musica. attraversata una porta, in una calle stretta che "non diresti mai", si apre il giardino de l'antic teatre. un luogo meraviglioso di produzione creativa indipendente dove chiunque può lavorare e presentare i propri lavori creativi a costo zero. la produzione dell'antic teatre non è appoggiata da nessuna struttura pubblica ma dalle tessere associative e dalle birre vendute la sera. il grande fico al centro di questo cortile interno protegge dal sole e permette di apprezzare il pranzo che ci aspetta: gazpacho fatto in casa, tabulé con menta, pizza (senza lievito e con farina bio) alle verdure e frutta di stagione. prima che jorge albuerne inizi il suo spettacolo, è questa pirata che ha lavorato per moltissimi anni con la fura dels baus, a raccontarci la storia e la filosofia dell'antic teatre. e poi entra jorge e scopriamo che non assistiremo solo a spettacoli di danza contemporanea, oggi, perchè lui è un acrobata circense. è in mutande, jorge, e ha il trucco totalmente sbavato. ma fa caldo, ci puó anche stare che coli il trucco. quello che ancora non sappiamo è che colerá proprio tutto il trucco, anche quello che c'è ma non si vede. tutto il suo spettacolo ruota attorno all'errore e alla fatica di provare a fare figure aeree sul palo e non riuscirci. a noi adulti rompe il cuore vedere tutto questo. il senso della frustrazione è palpabile. ma quello che succede con i bambini-spettatori è quasi una magia. gli iniziano a dare dei consigli su "come farcela", su "come non cadere". sulle strategie che jorge potrebbe mettere in atto per fare quella dannata piroetta. "se sali piú in alto, ce la fai, di sicuro eh!" uno spettacolo, nomarramón, che ci commuove profondamente forse proprio per questo dialogo inaspettato tra loro - seduti sotto il fico dell'antic - e lui, seduto sul suo materassone blu. h. 17.00 avila 124, 2n pis local b rimontiamo sulla corriera e ci dirigiamo dalla parte opposta della cittá: il barrio del poble nou. fa sorridere l'idea che le persone in basso, per strada, ci prendano per turisti. è che forse siamo proprio dei turisti. dei turisti autoctoni. forse l'idea era proprio quella. che si possa fare turismo anche dentro la propria cittá. c'è gente in questa corriera che vive da sempre a barcellona (a dire il vero penso di essere l'unica straniera) e che non conosceva nessuno di questi spazi. scendiamo a l'espai erre, in carrer avila. è l'ora della siesta e questo è quello che ci attende: una lounge music ci accompagna dentro al sonno. solo i bambini resistono alla siesta e zampettano sul parquet bisbigliando. i ventilatori a pale, sul soffitto, fanno effetto "vento sulla spiaggia". rimaniamo cosí non so per quanto ma al risveglio ci aspetta una riquísima torta di carote e un bicchiere d'acqua o succo gelato. il tutto condito - of course - dal prossimo spettacolo: hoogerman, di jérome souillot, ispirato al lavoro dell'artista han hoogerbrugge. h. 19.30 compte borrell 121 rimontiamo sul bus. le televisioni sono accese e sta per cominciare un film: tarantos, di cui vedremo solo alcune scene mentre riattraversiamo la cittá in direzione sant antoni. prima che inizi il film, una delle donne de la caldera, ci introduce brevemente al flamenco e ci spiega come "hacer palmas", ovvero come si battono le mani e si conta il tempo (a 10 battiti) per accompagnare la musica e il ballo del flamenco, in tutte le sue declinazioni. soprattutto e con passione racconta la storia e la vita della protagonista di tarantos, carmen amaya, la migliore ballerina di flamenco che la spagna abbia mai partorito. senza accorgercene siamo giá arrivati al penultimo degli appuntamenti di cal.ligrames en moviment: il concerto di MIS (moviment d'insurrecció sonora) nello spazio de la palomera. h.21.00 passeig de santa madrona 28 (vicino al teatro grec) ed eccoci qui. ci siamo. tra qualche istante inizierá l'ultimo spettacolo. l'unico di cui so qualcosa dato che quest'inverno sono stata a vedere trinity, al mercat de les flors, di una delle due ballerine presenti anche oggi. mi emoziona tanto essere sul punto di vederla ballare di nuovo, che entro nel giardino del montjuic con il cellulare alla mano, pronta a scattare foto a qualsiasi cosa si muova nel raggio di 10 metri per mandare tutto a tutto il mondo, a tutti i miei amici, a tutti i miei parenti, a tutti i conoscenti. mi guardo intorno. siamo tutti armati. tutti con i nostri cellulari in mano. la guerra sta per cominciare. lo spettacolo s'intitola L_ENTES ballano NATALIA JIMENEZ & IRIS HEITZINGER. (scriveteveli questi due nomi. soprattutto se siete produttori/trici e lavorate nel mondo della performance art. portatevele a casa. subito!). questa sará l'unica foto che riusciró a scattare dato che il telefono si scarica e mi abbandona. che fortuna. perchè davvero non mi resta altro da fare che seppellirlo in borsa e godere semplicemente della performance di questi folletti extratterrestri che si arrampicano a piedi scalzi sugli alberi, che si cercano e si separano, che si feriscono e sanguinano, che si sporcano e si dissetano. che ci emozionano tanto da farci rimanere un buon tempo ad applaudire alla luna. è che sono le 23.30, il sole è sceso e lo spettacolo piú lungo del grec è già finito. I Pearl Jam annunciano l'uscita del nuovo album, in vendita dal 14 settembre. Pearl Jam anuncian la publicación de un nuevo álbum a la venta el 14 de Septiembre.
Ci sono alcune persone con le quali probabilmente non saremo mai in accordo
ma sicuramente saremo per sempre accordati. È peggio essere feriti da un amico che da un nemico.
Peor es ser herido por un amigo que por un enemigo.
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MeNoteI like to take pictures most of all to people. If you're in one of these pictures and you don't want to be there, please write to me immediately. If you like the picture and you want to use it, please write to me too. I post sono scritti in itañolo e tradotti in spanigliano.
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January 2015
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